Sociologo australiano. Professore presso la Graduate School of Business
Administration dell'università di Harvard (Stati Uniti d'America),
è considerato uno dei maggiori esponenti della scuola statunitense di
Sociologia industriale. Partendo dall'analisi dei problemi basilari
dell'organizzazione dell'attività produttiva (orari, salario, condizioni
ambientali e fisiche, pause) e svolgendo indagini nelle fabbriche,
M. e i
suoi collaboratori scoprirono quell'elemento che venne definito "fattore umano".
Constatarono cioè che la produttività dipende non solo dalla
retribuzione e dall'ambiente di lavoro, ma è legata fortemente ai
rapporti che si instaurano sul luogo di lavoro e all'integrazione del lavoratore
in gruppi (teoria dei piccoli gruppi). Dalle ricerche effettuate da
M.
trassero origine diverse opere, tra le quali
I problemi umani di una
civiltà industriale (1931),
Problemi sociali di una civiltà
industriale (1945); questi studi segnano il superamento del taylorismo, che
si limitava a considerare le questioni relative al salario e alle condizioni
dell'ambiente di lavoro (Adelaide 1880 - Polesden Lacey, Londra 1949).